Il mondo della logopedia degli ultimi anni ha assistito ad una crescita nell’interesse per la formazione e per l’uso del trattamento PROMPT.
Cos’è la tecnica del PROMPT?
In questa tipologia di trattamenti, il vero focus non è il singolo suono (o fonema), inteso come prodotto acustico, ma il movimento articolatorio che è necessario per produrre quel suono all’interno di una parola o di una frase. E’ quindi un complesso approccio di tipo motorio.
Nasce verso la fine degli anni ’70 grazie a Deborah Hayden e da allora non ha mai smesso di crescere. Prompt è l’acronimo di Prompts for Restructuring Oral Muscular Phonetic Targets. Ad oggi, la Tecnica del Prompt risulta efficace nel trattamento del linguaggio sia di adulti che di bambini.
A differenza del trattamento fonetico-fonologico che usa principalmente input uditivi e visivi per fare apprendere i suoni, la tecnica del Prompt fornisce input tattili-cinestesici sul volto del bambino per far apprendere patterns di movimenti non evoluti come atteso.
Questi input tattili, insieme agli input uditivi e visivi forniscono al sistema cerebrale del bambino un maggior numero di informazioni, quali il luogo di articolazione, cioè dove il suono è articolato, il modo di articolazione cioè come il suono viene articolato con particolare attenzione al grado e al tipo di contrazione muscolare necessaria per la produzione. Non mancano però anche le informazioni sulla transizione dei movimenti necessari per passare dalla produzione di un suono a quello successivo e il timing, cioè il tempo brevissimo e rapidissimo per passare da un movimento ad un altro.
Il trattamento Prompt in logopedia però non si limita ai suoni e alle parole, perché queste devono essere sempre calate in un contesto comunicativo e di interazione con una o più persone.
Infatti questo è un approccio multidimensionale che include anche i domini cognitivo-linguistici e socio-emozionale, oltre quello senso-motorio più conosciuto come performance motoria dei suoni.
Questo approccio quindi prende in carico a 360° il bambino, la sua comunicazione ed interazione e il suo linguaggio verbale.
Cosa sono i 3 domini del PROMPT?
Partiamo dal dominio senso-motorio.
Valuta l’integrità e la forma delle strutture all’interno della bocca (labbra, lingua, guance, denti e occlusione, forma del palato, eventuali malformazioni etc) e se la respirazione è funzionale a sorreggere l’eloquio. Valuta anche la sensibilità che può essere molto accentuata (ipersensibilità) o poco (iposensibilità) oppure in norma.
Il dominio cognitivo-linguistico, invece, valuta e tiene conto nella stesura del progetto riabilitativo della tipologia di ambiente (molto strutturato, poco strutturato o non strutturato) necessaria per garantire l’apprendimento migliore al bambino. Valuta anche la discriminazione tra i suoni, la comprensione e la produzione di concetti linguistici, come i locativi (es. “La palla è lontana dal bambino”) oppure come le forme passive (es. “La banana è mangiata dalla bambina”) etc.
Nel dominio socio-emozionale invece sono inserite tutte le capacità (o le difficoltà) di interazione con l’adulto o con i pari, quanto l’ambiente influenzi il comportamento o le modalità di comunicazione del bambino, le emozioni suscitate da un’attività piuttosto che da un’altra, come la frustrazione oppure il pianto o il riso.
Come potete ben comprendere, questo approccio prende in considerazione il bambino non solo nella parte linguistica verbale, cioè come parla o come dice i suoni, ma anche le sue emozioni, la sua capacità di usare il linguaggio in modo adeguato e coerente al contesto comunicativo (persone, ambiente).
Come si svolge una seduta logopedica con la Tecnica del PROMPT?
Un tipica seduta PROMPT in logopedia può durare dai 30 ai 50 minuti.
All’interno di ogni seduta è scelto un determinato set di parole funzionali che vengono usate per apprendere e generalizzare i movimenti non ancora sviluppati. All’inizio della seduta, si dedica un momento “speciale”, chiamato warm up, a queste parole in cui il clinico va a costruire i movimenti, le traiettorie e i confini che serviranno per produrle. E’ come un allenamento in quanto le parole funzionali saranno poi continuamente riprese durante le attività proposte.
Dopo il warm up, sono previste 2 o 3 attività dove il bambino avrà occasione di sfruttare queste parole (o frasi) funzionali in un contesto ludico ed interattivo.
Nel caso, durante il gioco, il bambino tornasse a movimenti pregressi, il logopedista ricorrerà al modellamento online e correggerà la traiettoria o la sequenza di movimenti attraverso i PROMPT o input cinestesico-tattili-propriocettivi, utilizzando i livelli di Prompt adeguati, aiutandolo così a migliorare la sua accuratezza motoria.
A chi è utile il trattamento con la Tecnica PROMPT in logopedia?
Il trattamento PROMPT in logopedia è utile per :
- bambini o ragazzi con difficoltà o disturbi della comunicazione
- bambini con CAS o disprassia evolutiva, con disturbi motori del linguaggio
Il logopedista può decidere di usare il metodo PROMPT e gli input cinestesico-tattili anche in bambini con disturbo fonetico-fonologico in cui si presentano delle traiettorie di movimenti mandibolare, labiale o linguale non adeguate.
Non tutti i logopedisti possono applicare questo Metodo. E’ necessario partecipare al Workshop di 1° Livello per poter essere logopedisti formati secondo la Tecnica Prompt.
Per qualsiasi informazione o dubbio, potete contattarmi. Trovate i miei riferimenti nella sezione CONTATTI.
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